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https://www.ideacalcio.net/il-gioco-piu-bello/articoli-vari/cognizione-ecologica-il-comportamento-decisionale-negli-esperti-nello-sport.html ✍️ NUOVO ARTICOLO FREE
[dalla letteratura scientifica]

La questione di come gli atleti esperti decidano cosa fare durante le loro performance è un tema che ha suscitato l’interesse degli scienziati per diversi decenni, in particolare dei psicologi dello sport. Secondo Gobet (2016), nello sport l’esperienza si fonda sulla percezione: “gli esperti vedono le cose in modo diverso rispetto ai principianti” e queste differenze nella percezione e nella conoscenza influenzano la risoluzione dei problemi e il processo decisionale.

Basandosi su queste idee, gli studi sul processo decisionale nello sport hanno esaminato intensamente la percezione, l’anticipazione, l’attenzione, la memoria e le decisioni degli atleti. Tuttavia, emerge un’importante lacuna: il processo decisionale nello sport, seguendo le tendenze della psicologia cognitiva, ha trascurato il ruolo fondamentale dell’azione e il suo ruolo costitutivo nella cognizione. In questo articolo verrà fornita una panoramica critica della ricerca sulla base percettivo-cognitiva del processo decisionale, per poi presentare un’alternativa basata sull’azione, derivante dal framework delle dinamiche ecologiche, con implicazioni per la teoria e la ricerca nella psicologia dello sport.
https://www.ideacalcio.net/premium/dal-confronto-nascono-nuovi-scenari-formarsi-per-formare-episodio-5.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Nel contributo odierno volevo condividere il quinto esempio pratico di ciò che ne è scaturito da un nostro confronto, proponendovi alcune possibili soluzioni al problema originario.

La categoria di riferimento è quella dei Pulcini U11 (Pulcini al secondo anno).

Uno degli argomenti del nostro confronto è stata l’importanza di far ben comprendere ai giocatori che fare sport significa anche far fatica; di come una corsa in aiuto del compagno (o per il compagno) sia spesso fondamentale.

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Si tratta di una situazione di gioco caotica e di una partita a tema che condividono le medesime finalità:

promuovere la progressione del gioco sul lato forte del campo o, come alternativa, ribaltare improvvisamente il fronte per colpire il lato debole

approfittare del vantaggio prima che la squadra avversaria si riposizioni

attaccare l’area di rigore su rifinitura laterale

In diverse sedute di allenamento di alcuni colleghi mi capita a volte di imbattermi nell’obiettivo dell’ampiezza, trascurando tuttavia che questa rimane solamente un mezzo e non un fine per accedere alla porta rivale; in sostanza: “Allargo il gioco ma poi? Quali sono i comportamenti che a quel punto ricerchiamo?”
https://www.ideacalcio.net/premium/attaccare-lultima-linea-avversaria-davanti-o-alle-spalle.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Come ho già avuto modo di raccontare in numerosi altri contributi, il terzo allenamento della settimana lo dedico per lo più a promuovere e allenare tutti quegli sviluppi offensivi che, per le caratteristiche dei giocatori in rosa, possono rivelarsi utili per accedere alla porta avversaria; poiché se è vero, come afferma Pep Guardiola, che “l’obiettivo è portare la palla nell’ultimo terzo di campo, dove sarà poi la qualità e il talento dei giocatori a determinare“, è altrettanto vero che ricercare alcune soluzioni o fortificare alcune relazioni potrebbe tornare decisamente utile al fine di non improvvisare.

Comun denominatore delle due attività sarà l’attacco all’ultima linea avversaria, riconoscendo quale tra le soluzioni promosse potrebbe risultare maggiormente vantaggiosa al fine di arrivare allo scopo: il gol.
https://www.ideacalcio.net/premium/seduta-allenamento-giovanissimi-u15-allenarsi-su-un-campo-da-calcio-a-5.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Nell’articolo di oggi vediamo l’intera seduta d’allenamento di lunedì 10 febbraio 2025 svolta con una squadra di Giovanissimi U15 (seduta numero 77 della stagione).

Le particolarità di ciò che vedrete meritano senz’altro alcune premesse per meglio comprendere il contesto in cui tutto ciò si è svolto.

L’allenamento è stato predisposto e svolto su di un campo da calcio a 5 al coperto situato presso la nostra abituale sede operativa. Le motivazioni che mi hanno spinto ad optare per i mezzi operativi che tra poco vedremo, così come la scelta di spostarsi dal terreno di gioco in “erba” a quello ridotto in sintetico, sono prettamente due:

👉🏻 il giorno precedente avevamo giocato una gara piuttosto dispendiosa sia dal punto di vista mentale (partita “tirata”/in bilico fino all’ultimo) che fisico, giocata su di un campo piuttosto pesante. Allenandoci il giorno successivo le previsione meteo continuavano a prevedere una pioggerellina che non avrebbe fatto altro che rendere ancor più difficile le condizioni del campo d’allenamento. Pertanto, per non sovraccaricare i giocatori dal punto di vista fisico e per non passare due ore in mezzo al fango (il giorno dopo la gara) ho preferito optare per una soluzione diversa.

👉🏻 se ho appena spiegato il perché della scelta di spostarsi sul campo al coperto, meritano una premessa anche le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere delle esercitazioni con un ridotto carico cognitivo (evento per me decisamente eccezionale): dalla scorsa settimana mi sembra di vedere la squadra stanca dal punto di vista nervoso, un po’ più lenta nel risolvere brillantemente situazioni che fino a quindici giorni prima risultavano quasi semplici. Se ripenso alle mie stagioni precedenti questo è una sorta di comun denominatore, dipendente probabilmente sia dal volume di lavoro svolto nei cinque mesi trascorsi e sia dalle condizioni per nulla favorevoli dei terreni di gioco in cui giochiamo. Per queste ragioni ho ritenuto corretto optare per una settimana di “scarico cognitivo”, in cui si pensi prettamente a giocare senza troppi vincoli o costrizioni. L’allenamento di oggi è la prima delle tre sedute che verranno svolte.
https://www.ideacalcio.net/il-gioco-piu-bello/articoli-vari/approccio-ecologico.html 👇 NUOVO ARTICOLO dalla letteratura scientifica

Queste proprietà forniscono opportunità di azione, definite attraverso la relazione complementare tra ambiente e persona. Queste opportunità o possibilità di azione, note come affordances (Gibson (1966), non sono né fenomeniche né soggettive. Sono definite dalle relazioni complementari tra proprietà oggettive, reali e fisiche e sono ecologiche, poiché sono proprietà dell’ambiente relative a un esecutore (Turvey & Shaw, 1999). Le affordances, pertanto, sono il punto di partenza per lo studio ecologico di ciò che gli esseri umani percepiscono, imparano e sanno, come decidono e agiscono (Turvey, 1992).
https://www.ideacalcio.net/premium/seduta-allenamento-giovanissimi-u15-scarico-cognitivo-allenamento-n-2.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Nell’articolo di oggi vediamo l’intera seduta d’allenamento di mercoledì 12 febbraio 2025 svolta con una squadra di Giovanissimi U15 (seduta numero 78 della stagione).

Le particolarità di ciò che vedrete meritano senz’altro alcune premesse per meglio comprendere il contesto in cui tutto ciò si è svolto.

L’allenamento è stato predisposto e svolto su di un campo da calcio a 5 al coperto situato presso la nostra abituale sede operativa. Le motivazioni che mi hanno spinto ad optare per i mezzi operativi che tra poco vedremo, così come la scelta di spostarsi dal terreno di gioco in “erba” a quello ridotto in sintetico, sono prettamente due:

👉🏻 giocata la gara precedente su di un campo pesante, le successive giornate hanno continuato ad essere caratterizzate da una pioggerellina che non ha certamente migliorato la situazione. L’idea era pertanto quella di procedere nella stessa direzione dell’allenamento di lunedì, svolto di un campo da calcio a 5 in sintetico al coperto. Tuttavia, nel corso della stessa mattinata in questione, il custode del campo ha comunicato che il campo non sarebbe stato a disposizione, costringendoci di fatto all’unica opzione rimasta (campo in terra).

📝 Nonostante le illustrazioni che vedrete siano state originariamente pensate sul campo al coperto, nella pratica le proposte sono rimaste invariate.

👉🏻 meritano una premessa anche le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere delle esercitazioni con un ridotto carico cognitivo (evento per me decisamente eccezionale): dalla scorsa settimana mi sembra di vedere la squadra stanca dal punto di vista nervoso, un po’ più lenta nel risolvere brillantemente situazioni che fino a quindici giorni prima risultavano quasi semplici. Se ripenso alle mie stagioni precedenti questo è una sorta di comun denominatore, dipendente probabilmente sia dal volume di lavoro svolto nei cinque mesi trascorsi e sia dalle condizioni per nulla favorevoli dei terreni di gioco in cui giochiamo. Per queste ragioni ho ritenuto corretto optare per una settimana di “scarico cognitivo”, in cui si pensi prettamente a giocare senza troppi vincoli o costrizioni.
https://www.ideacalcio.net/premium/seduta-allenamento-giovanissimi-u15-scarico-cognitivo-allenamento-n-3.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Nell’articolo di oggi vediamo l’intera seduta d’allenamento di venerdì 14 febbraio 2025 svolta con una squadra di Giovanissimi U15 (seduta numero 79 della stagione).

Le particolarità di ciò che vedrete meritano senz’altro alcune premesse per meglio comprendere il contesto in cui tutto ciò si è svolto.

L’allenamento è stato predisposto e svolto su di un campo da calcio a 5 al coperto situato presso la nostra abituale sede operativa; per completezza d’informazione in realtà il venerdì ci saremmo dovuti allenare presso un altro impianto, ma visto il perdurare della pioggia abbiamo optato per cambiare sede e allenarci al coperto (il campo era impraticabile). Le motivazioni che mi hanno spinto ad optare per i mezzi operativi che tra poco vedremo, così come la scelta di spostarsi dal terreno di gioco in “erba” a quello ridotto in sintetico, sono prettamente due:

👉🏻 giocata la gara precedente su di un campo pesante, le successive giornate hanno continuato ad essere caratterizzate da una pioggerellina che non ha certamente migliorato la situazione (nella giornata di venerdì 14 forte pioggia e vento). L’idea era pertanto quella di procedere nella stessa direzione dell’allenamento di lunedì (svolto di un campo da calcio a 5 in sintetico al coperto), con quello di mercoledì che si era svolto invece in mezzo al fango.

👉🏻 meritano una premessa anche le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere delle esercitazioni con un ridotto carico cognitivo (evento per me decisamente eccezionale): dalla scorsa settimana mi sembra di vedere la squadra stanca dal punto di vista nervoso, un po’ più lenta nel risolvere brillantemente situazioni che fino a quindici giorni prima risultavano quasi semplici. Se ripenso alle mie stagioni precedenti questo è una sorta di comun denominatore, dipendente probabilmente sia dal volume di lavoro svolto nei cinque mesi trascorsi e sia dalle condizioni per nulla favorevoli dei terreni di gioco in cui giochiamo. Per queste ragioni ho ritenuto corretto optare per una settimana di “scarico cognitivo”, in cui si pensi prettamente a giocare senza troppi vincoli o costrizioni.

L’allenamento di oggi è la terza delle tre sedute che sono state svolte.
https://www.ideacalcio.net/premium/allenare-la-fase-di-non-possesso-del-reparto-di-centrocampo.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Si tratta di una proposta ideata per allenare la fase di non possesso del nostro reparto di centrocampo – schierato con 3 elementi di cui un vertice basso ma che potrà prevedere qualsiasi accorgimento numerico – poiché, come disse una volta non so chi: “una buona fase di non possesso inizia dai propri attaccanti”.

Vi do un dato relativo alla nostra squadra: giunti alla 21esima gara ufficiale disputata abbiamo subito 15 gol nelle prime 13 gare, 4 nelle ultime 8. Come dico sempre ai ragazzi non è che i difensori o i portieri siano diventati improvvisamente più bravi, semplicemente è tutta la fase di non possesso che ora funziona meglio; concediamo meno occasioni tenendo gli avversari più lontani dalla nostra porta. In tutto questo, come accennavo poco fa, centrocampo e attacco hanno un ruolo fondamentale nel recuperare il pallone il più vicino possibile al nostro obiettivo: la porta rivale.

Tra le esercitazioni che possono essere ideate ho utilizzato molte partite a tema ma anche situazioni come quella che vi presento oggi, dove il reparto di centrocampo viene “messo a nudo” per osservarne punti di forza e debolezze.

Ogni giocatore, come sappiamo bene, ha le proprie caratteristiche, che potrebbero in qualche modo portarci a catalogare i centrocampisti in tipologie di invasori (abili negli inserimenti), costruttori (di manovra, palleggio) o interditori (bravi soprattutto a recuperare palloni). A prescindere tuttavia dalle proprie attitudini (più o meno marcate), chiunque giochi in mezzo al campo deve aver voglia di “sporcarsi le mani”, duellando e contrastando contro il diretto avversario e pronto a fiondarsi su ogni seconda palla.

Qualcuno potrebbe magari dire che non è proprio così, alla luce magari di una fase di non possesso maggiormente orientata sulla chiusura delle linee di passaggio ma, per come vorrei veder giocare le mie squadre, preferisco che ognuno si orienti su un riferimento, scivolando in zona palla e svuotando se mai il lato opposto; ma questi sono punti di vista.

L’esercitazione di oggi vuole dunque allenare i nostri centrocampisti al recupero del pallone, al contrasto, alla difesa della porta con un lavoro che deve far comprendere la necessità di “togliersi le ballerine ai piedi” per sporcarsi innanzitutto le mani; solitamente questo genere di difficoltà appare più marcata coi centrocampisti tecnici e che amano per lo più un calcio di controllo.
https://www.ideacalcio.net/articoli-full-pack/allenare-alla-difficolta-nella-scuola-calcio-adattarsi-velocemente-alla-condizione-numerica.html 👇 NUOVO ARTICOLO a cura di Luca Fattore
Parlandone insieme a fine gara ho evidenziato a Luca come in questo momento della stagione ritenessi fosse più utile concentrarsi sulla coesione/unione tra i vari elementi piuttosto che su finalità tecnico-tattiche; l’essere Squadra permette infatti di colmare disparità di valori con avversari anche più quotati. Luca, allenatore alla prima esperienza ma decisamente sveglio e in gamba, ha colto il consiglio e ha ideato una serie di proposte che mi hanno convinto per originalità e per le regole di provocazione che ha inserito. Quella che ora vedremo è una di queste.
https://www.ideacalcio.net/il-gioco-piu-bello/articoli-vari/sovraccaricare-le-zone-di-campo-vantaggi-e-considerazioni.html 🔖 NUOVO ARTICOLO free

Il sovraccarico della linea difensiva e del centro è una strategia efficace per dominare il gioco, superare il pressing e creare superiorità numerica. È particolarmente utile contro squadre che pressano in modo aggressivo o che utilizzano una difesa alta, permettendo di liberare spazio e sfruttare i duelli individuali in modo più efficace.

Gli half-spaces sono zone cruciali tra la fascia e il centro del campo. Queste zone hanno vantaggi strategici per la costruzione del gioco offensivo grazie alla loro vicinanza sia al centro che al lato, permettendo sovraccarichi rapidi e manovre più fluide. Non essendo limitati dalla linea laterale come la fascia, offrono maggiore libertà decisionale, mentre la vicinanza al centro facilita un’azione più rapida verso la porta.

Poiché i mezzi-spazi sono una zona “poco familiare” per i difensori rivali, si creano difficoltà nell’assegnazione delle marcature e nei movimenti difensivi, creando confusione nelle difese compatte.
https://www.ideacalcio.net/premium/seduta-allenamento-primi-calci-1v1-spalle-alla-porta.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Nell’articolo di oggi vediamo una seduta d’allenamento ideata per la categoria Primi Calci ma che potrebbe benissimo essere svolta anche dalla categoria Pulcini (diciamo dunque che le categorie di riferimento sono UU8-U9-U10-U11).

L’obiettivo principale dell’allenamento è il duello 1v1 spalle alla porta; una situazione che può verificarsi diverse volte all’interno della gara ma che viene allenata (non si sa perché) non così frequentemente.

La seduta è stata sviluppata nelle seguenti fasi:

✔️ situazione iniziale a numeri ridotti
✔️ finestra tecnica
✔️ situazione di gioco
✔️ partita a tema
✔️ partita finale
https://www.ideacalcio.net/allenare-fase-non-possesso/saper-riconoscere-la-struttura-avversaria-per-adattare-il-proprio-pressing.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Si tratta di una situazione di gioco inserita nell’allenamento centrale della settimana (tra poco scopriremo perché) e che vuole allenare la squadra a riconoscere la struttura avversaria di costruzione per imparare ad adattare il proprio pressing.

Spesso qui su Ideacalcio abbiamo parlato di vantaggi e svantaggi di un indirizzamento verso il centro del campo piuttosto che verso le linee perimetrali e viceversa, sottolineando come non vi sia un giusto o sbagliato, ma semplicemente occorra un’osservazione attenta di quelle che sono le caratteristiche dei propri giocatori e qualche informazione su ciò che vorrà fare il rivale.

📝 Come ho già scritto altre volte, tuttavia, risulta impossibile organizzare un’azione di pressing ultra-offensivo o offensivo contro compagini che “sparano lungo tutto ciò che rotola”.

Durante questa stagione (ma anche nelle scorse) ho spesso alternato durante le settimane l’idea di un indirizzamento verso il centro o sull’esterno, al fine di abituare la squadra a saper fare entrambe le cose.📝 L’impressione che ne ho è che indirizzare verso il centro in modo efficace (recupero del pallone in zona d’attacco) richieda più tempo di lavoro.
L’idea che mi è venuta con questa esercitazione (potrebbe essere una sorta di progetto 0, vedremo in futuro se riuscirò a strutturarla ancor di più) è quella di allenare i giocatori a saper alternare entrambi gli indirizzamenti all’interno della stessa esercitazione, riconoscendo quando utilizzare uno piuttosto dell’altro.
https://www.ideacalcio.net/premium/seduta-allenamento-giovanissimi-risalire-il-campo-per-dentro-o-per-fuori.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Nell’articolo di oggi vediamo la seduta d’allenamento numero 80 di lunedì 17 febbraio 2025 svolta con una squadra di Giovanissimi U15. Le proposte che vedrete, lo dico anticipatamente, hanno una complessità decisamente elevata (in particolar modo la prima), che poco si sposa con squadra già grandicelle e poco inclini a sopportare carici cognitivi decisamente alti; ho scritto non a caso che la seduta in questione è la numero 80 per intuire quanto lavoro pregresso ci possa essere prima di questo.

Il comun denominatore delle esercitazioni che vedremo sarà l’alternanza di una serie di comportamenti individuali e collettivi utili a promuovere la circolazione del pallone utilizzando primariamente la zona centrale del campo o le corsie laterali.

Un po’ come detto per la proposta di ieri, in cui si parlava del saper indirizzare la manovra avversaria verso il centro o verso l’esterno, nell’allenamento in questione ho voluto sperimentare una modalità nuova: non più due sedute distinte in cui in una si lavora sul controllo del centro mentre nell’altra sui giochi di catena, bensì un’unica seduta in cui due squadre si alternano su principi contrapposti.

📝 Ciò che è stato interessante osservare è come le due squadre, che sono state mescolate in due momenti durante l’allenamento, fossero maggiormente portate su una o l’altra direzione a seconda, manco a dirlo, delle caratteristiche dei giocatori che le componevano.
https://www.ideacalcio.net/situazioni-gioco/situazioni-costruzione/situazioni-di-costruzione-caotiche-dal-micro-al-macro.html 👇 NUOVO ARTICOLO

Si tratta di una situazione di costruzione caotica, caratterizzata pertanto dall’improvvisa variabilità nel numero di giocatori coinvolti e dello spazio di gioco a disposizione (transizioni numeriche e spaziali). Il carico cognitivo non sarà certamente basso ma non lo è nemmeno la partita reale.

Gli obiettivi dell’esercitazione possono essere tra i più disparati ma tra questi evidenzierei:

allenare i giocatori alla variabilità (tipica degli sport di squadra e ancor di più di invasione, come il gioco del calcio), saperla riconoscere e soprattutto rispondervi
nella risalita del pallone saper utilizzare i vantaggi dell’assicurare massima ampiezza e profondità (non schiacciarsi vicino al portatore)
promuovere l’utilizzo della comunicazione
saper rispondere velocemente ad improvvisi cambi di fase: ho la palla – non ho più la palla
https://www.ideacalcio.net/articoli-full-pack/seduta-allenamento-giovanissimi-orientarsi-per-giocare-in-avanti.html 👇 NUOVO ARTICOLO a cura di Nicola Tosini

Spesso, quando Nicola mi invia i suoi lavori per un parere o un confronto, ci rivedo non a caso la mia metodologia e, pertanto, gli ho chiesto la possibilità di condividere qui su Ideacalcio alcuni suoi lavori perfettamente in linea coi miei contenuti.

Quando visiono i suoi allenamenti, sulla carta o in quelle rare occasioni dal vivo, gli ricordo sempre che per la qualità della rosa che ha a disposizione è un suicidio lavorare per attirare la squadra avversaria nel proprio campo; prima usciamo e meglio è. Ciò non significa calciarla davanti sperando che qualcosa di positivo accada, ma ricercare una manovra il più verticale possibile, non rinunciando tuttavia a giocare con coraggio.

Questa non è “una sottile differenza”, come potrebbe pensare qualcuno, poiché presuppone saper giocare con entrambi i piedi, in modo preciso, mantenendo il più possibile delle posture del corpo che mi permettano di comprendere quando giocare immediatamente in avanti, quando scaricare il pallone e quando eventualmente proteggerlo. Gli obiettivi della seduta odierna potremmo racchiuderli proprio nel sapersi orientare correttamente al fine di giocare in verticale.

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Nell’articolo di oggi vediamo due esercitazioni portate sul campo con squadre diverse di Giovanissimi e rivolte inoltre a tutte le categorie dell’attività agonistica: Allievi, Juniores e adulti; con qualche accorgimento e variante non escluderei tuttavia un suo utilizzo e riadattamento neppure con gli Esordienti.

Si tratta di una situazione di gioco a numeri ridotti (motivo per cui credo si possa sposare anche con gli Esordienti; da valutare se mai le finalità) e di una partita a tema ideate per promuovere l’attacco alla porta su rifinitura laterale.

Detto e scritto in ormai diversi articoli di quanto sarebbe importante conquistare il mezzo spazio – con conseguente cross corto o cut back – per rifinire l’azione (le chance di segnare una rete aumentano drasticamente), in questo contributo vorrei soffermarmi maggiormente sulle modalità di attacco alla porta da parte dei calciatori deputati alla finalizzazione.

Dando per scontato che sia vantaggioso riempire l’area di rigore con un numero sufficiente di uomini (5 giocatori piuttosto che 2 aumentano senz’altro le probabilità di segnare un gol), è altrettanto corretto evidenziare come chi questi debbano:

arrivare in corsa (di slancio) per aumentare le chance di non farsi marcare e di essere maggiormente imprevedibili. In tal senso aggiungo inoltre che arrivare in corsa permette in molti casi di correggere i propri appoggi e la frequenza dei passi in avvicinamento al pallone

occupare e dividersi l’area nel migliore dei modi; il concetto di primo uomo, anche in questo caso, risulta determinante per non pestarsi i piedi l’un l’altro. Le zone potenzialmente più pericolose sono primo e secondo palo, e dischetto del rigore. Sulla zona del primo palo, tuttavia, ho scritto un articolo in cui osservavo come questa porzione dell’area risulti tuttavia spesso la zona più congestionata dalla presenza avversaria

chi arriva in seconda battuta dovrebbe mantenere una posizione quasi diagonale-arretrata per provare a calciare a rete palloni giocati all’indietro

📝 Seppur sembrano concetti intuitivi (così come avviene per molte cose) il campo poi racconta di evidenti difficoltà nel finalizzare con successo questo tipo di sviluppo offensivo (a qualsiasi età), rendendo di fatto la rifinitura laterale un mezzo spesso abusato per quella che ne è la sua efficacia.

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Come scrivo sempre in questi casi, questo genere di attività, anche in relazione alla categoria a cui vengono rivolte, possono avere finalità differenti. Se coi più giovani possono infatti rappresentare un momento formativo-acquisitivo di nuove competenze, coi più grandi l’obiettivo può essere quello di correggere delle criticità emerse in gara oppure, soprattutto nella prima parte di stagione, ripartire dall’osservare a piccoli numeri elementi di tattica individuale e collettiva in fase di non possesso.

Personalmente ho strutturato l’attività in questo modo per le difficoltà che la nostra squadra continua a palesare nell’allontanare qualsiasi pallone alto all’interno della nostra area di rigore. La curiosità è che tra le compagini che ho allenato nella categoria Giovanissimi, questa è quella con la media cm più elevata (176) ma nonostante ciò il pallone continua a cadere, rimbalzare o, ancor peggio, ad essere colpito da avversari che fanno poco o nulla per impattarlo. Le motivazioni potrebbero essere diverse, dalla lettura delle traiettorie, al coraggio e all’intraprendenza nell’attaccare la sfera, alla capacità di saper marcare, ecc.
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La prima particolarità dell’allenamento è che viste le condizioni meteo della giornata (forte e continua pioggia) si è reso necessario il suo svolgimento in un campo sintetico al coperto giocabile per un 6v6; il “problema” è che il numero di presenti era di 20 giocatori. Comprendendo queste due premesse si può dunque capire il perché siano stati scelti alcuni mezzi operativi, e come essi siano stati strutturati, piuttosto di altri.

Per quanto riguarda le finalità della seduta ho scelto di concentrarmi e di ideare le esercitazioni per promuovere la riaggressione a palla persa, considerato che nel corso della gara precedente il comportamento non appariva in modo efficace (ritardo e pigrizia nella sua applicazione).

Le proposte possono essere rivolte a tutte le categorie dell’attività agonistica e in alcuni casi anche con qualche annata dell’attività di base; così com’è naturale che le attività possano essere riadattate facilmente nei numeri e trasferite senza difficoltà sul terreno in erba naturale.

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Nell’articolo di oggi vediamo la seduta di allenamento di venerdì 28 febbraio 2025 svolta con una squadra di Giovanissimi U15. Tutte le proposte che vedremo sono a mio avviso rivolte a tutte le categorie dell’attività agonistica, adulti compresi.

Comun denominatore della seduta che verrà presentata sarà la promozione di comportamenti, abitudini e relazioni in un reparto d’attacco che prevede l’impiego di due attaccanti centrali.

Chi mi segue su Ideacalcio da diversi anni sa che non sono mai stato un amante di tutti quei sistemi di gioco che prevedono l’impiego di due punte centrali (4.4.2, 4.3.1.2, 3.5.2, ecc.), seppur abbia provato più volte ad utilizzarli in passato. L’impressione che avevo è che occorresse moltissimo tempo e soprattutto qualche lavoro specifico di reparto per riuscire ad intravedere in gara quanto sperimentato durante la settimana.

L’esperienza di quest’anno mi ha fatto un po’ ricredere, perché se è vero che occorre senz’altro tempo (qualsiasi comportamento lo richiede perché si instauri come abitudine), le caratteristiche, le qualità degli interpreti e come queste si intreccino con quelle del compagno, risultano dei potenti facilitatori.
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2025/07/04 14:36:05
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